L’HELLCAT

Francia, Regione Sud, Le Rayol-Canadel
Area marittima adiacente al Parco Nazionale di Port-Cros
Natura 2000 Corniche varoise
L’HELLCAT
LAT
LONG
Datum/sistema riferimento
42°59’592”N
06°16’436”E
WGS 84
Profondità massima
Difficoltà
57 m
Relitto in profondità
Il Parco Nazionale di Port-Cros è il gestore dell’Area marina adiacente. L’Osservatorio marino dell’Agglomerazione del Golfo di Saint-Tropez è il gestore della zona Natura 2000 Corniche varoise. Insieme animano la concertazione tra i professionisti delle immersioni e della pesca, i comuni, i servizi statali, ecc. per definire le azioni e le misure di protezione da attuare.

Attenzione
FRAGILE

Diving

Culturale
e Naturale

Poco
frequentato

Descrizione sito d’interesse naturale
Il relitto poggia su un fondale sabbioso su cui si muovono incessantemente le triglie di scoglio (Mullus surmuletus). Funge da riparo ai gronghi (Conger conger), ad alcune castagnole rosse (Anthias anthias), agli scorfanotti (Scorpaena notata) e occasionalmente ai ricci melone (Echinus melo).
Descrizione sito d’interesse culturale
Il cacciabombardiere Hellcat fu progettato da Grumman Aircraft Engineering Corp nel corso della Seconda Guerra Mondiale per sostituire il Wildcat. Tra il 1942 e il 1945 fu prodotto in 12.275 esemplari e aveva un’apertura alare di 13,05 m e una lunghezza di 10,2 m. Veniva azionato da un motore da 2.000 CV Pratt e Whitney R-2800-10 e poteva raggiungere i 605 km/h a un’altitudine massima di 11.450 m. La sua autonomia era di 1.755 km. Questo esemplare acquistato dalla Francia nel 1950 aveva servito in Indocina prima di essere rimandato a Hyères nell’agosto 1954.
Il suo naufragio:
Il 14 maggio 1956 il sottufficiale Jack Langin si trovava al comando del mezzo. Giovane pilota appena uscito dalla scuola americana per piloti e assegnato alla squadriglia 54S basata a Hyères, effettuò una manovra di esercitazione a bassa altitudine in previsione della sua qualifica di appontaggio su una portaerei. Un’errore di valutazione gli fece toccare per due volte la superficie con una grande violenza. Il motore si bloccò e l’aereo si inabissò. Il pilota venne ripescato con una frattura. Oggi l’aereo riposa in piano su un fondale leggermente in pendenza in mezzo alle rocce. Manca l’elica e la cabina di pilotaggio è aperta. Una delle ali poggia sulla sabbia e la seconda è sollevata nell’acqua.