Les peniches d’antheor

Francia, Provence-Alpes-Côte d’Azur, Saint-Raphaël, Var
Il sito si trova nella zona natura 2000 estérel (area completamente marina)
Nessuna misura restrittiva di protezione normativa
Case galleggianti di Antheor – Les Péniches d’Anthéor
LAT
LONG
Datum/sistema riferimento
43°25,3211′ N
6°54,2861’E
WGS 84
Profondità massima
Difficoltà
24m / 32m
MEDIO (livelli 2/3)
Le immersioni sono relativamente facili, l’unico inconveniente è nella lontananza dei relitti, a più di un chilometro dalla costa. Di conseguenza, l’area non è protetta da vento, onde e è necessaria una speciale vigilanza meteorologica.

Attenzione
FRAGILE

Specie
ASPIM

Snorkeling

Diving

Necessita
permesso

Culturale
e naturale

Accessibile

Molto
frequentato

Descrizione sito d’interesse naturale
L’immersione si svolge tra i 26 e i 32 m. Le chiatte poggiano su un fondo sabbioso e roccioso, circa 800 metri a est del faro cristiano (Cardinale del Sud). Un grande erbario di posidonia si trova nelle vicinanze, più vicino alla costa. Anche se oggi i due naufragi hanno sofferto di ancore, ormeggi e altri maltempo, questa immersione rimane eccezionale a causa della ricchezza della fauna selvatica che vive lì.
Il balletto è in tre atti.
Il primo è cernie (area vivaio vicino al sito), congrega e murene sul fondo, nascoste nei cumuli di relitti. Il secondo è sars in grandi banche, mandole e dentis a metà profondità. Il terzo è quello della barracuda, circa 10/15 m sotto la superficie, molti anche se più recentemente apparsi.
La vegetazione marina ha coperto bene i relitti e anemoni, gorgoniani e spirografi possono essere ammirati sul sito.
Descrizione sito d’interesse culturale
Nel 1944, le chiatte francesi “Jean-Suzon” e “Saint Antoine”, due imponenti edifici da 350 ton, furono requiste dall’esercito tedesco e portate sulla costa mediterranea francese. Furono usati per trasportare attrezzature in Italia per rifornire le roccaforti che stavano ancora resistendo all’avanzata delle truppe alleate.
Il 31 gennaio 1944, le due chiatte trasportavano centinaia di proiettili (inerti), così come rotaie, travi metalliche e attrezzature per armature… Il sottomarino inglese “Untiring” riesce a contrastare la vigilanza della scorta tedesca che protegge il convoglio… Tre siluri volano e mandano le due chiatte pesantemente cariche dal basso…
Si trova a una profondità di 36 m, sventrato dalla violenza delle esplosioni e dagli oltraggi del tempo e del mare, offrendo agli occhi dei subacquei il loro prezioso carico: centinaia di proiettili ferroviari e capriate inestricabilmente intrecciati con sovrastrutture e altre concrezioni…
La sezione più grande a sud-est è la parte posteriore di una chiatta abbastanza ben conservata con la sua elica di ferro, timone, vano motore e resti di cabina in qualche modo crollati.
Il motore diesel di lancio dell’aria compressa è ancora disponibile. La stiva centrale è piena di grandi gusci di ferro, disinnesati: pesano da 10 a 30 kg e sono centinaia, se non migliaia