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Ritorno all’immersione dopo il COVID-19: Fattori di rischio di cui tener conto

Ci possono essere altri rischi potenziali per i sub che hanno avuto il COVID-19. Il modo migliore per determinare se sei un soggetto a rischio maggiore di barotrauma polmonare, shunt di bolle polmonari, problemi cardiaci o di altro tipo è attraverso una visita medica subacquea. I sub ritenuti a più alto rischio dovrebbero considerare quanto segue nel riprendere le loro attività subacquee in accordo con il loro medico subacqueo.

Barotrauma polmonare

I subacquei che hanno sperimentato gravi sintomi polmonari possono soffrire di un danno polmonare prolungato o addirittura permanente, anche se la funzione polmonare sembra essere tornata alla (quasi) normalità. Questo danno può costituire un rischio maggiore di sovradistensione (barotrauma) polmonare, anche dopo immersioni senza una risalita rapida o incontrollata. (Fonte: Società belga di medicina subacquea e iperbarica).

Tossicità dell’ossigeno

Al momento, si sa molto poco su una possibile maggiore sensibilità del tessuto polmonare agli effetti tossici dell’ossigeno. Un atteggiamento prudente imporrebbe di evitare immersioni tecniche e con rebreather, con respirazione prolungata di gas iperossico e PO2 di 1,3 ATA o superiore. Le semplici “immersioni nitrox”, nelle quali una PO2 massima di 1,4 ATA viene respirata solo per brevi periodi, nella parte più profonda dell’immersione, non dovrebbero presentare alcun problema. Fonte: Società belga di medicina subacquea e iperbarica).

Malattia da decompressione

Si sa ancora meno sulla possibile alterazione della funzione di “filtro bolle” del polmone dopo un’infezione polmonare da COVID-19. Questo potrebbe significare un aumento del rischio di Malattia da Decompressione. Anche qui, un atteggiamento prudente imporrebbe ai subacquei che hanno sofferto di sintomi polmonari da COVID-19 di tenere le immersioni temporaneamente (o per più tempo) ben al di sotto dei limiti di non decompressione (NDL) suggeriti dal computer. Secondo queste indicazioni, il computer non dovrebbe indicare soste decompressive obbligatorie, in nessun punto dell’immersione. (Fonte: Società belga di medicina subacquea e iperbarica).

Per maggiori informazioni consultare il sito https://www.daneurope.org