Condividiamo un riassunto dell’Interessante studio di I. Rigo et al 2020 (Vie Milieu, 2020, 70: 3-4):

Cambiamenti nello stato ecologico e nel capitale naturale delle praterie di Posidonia oceanica a causa della pressione umana e degli eventi estremi

I litorali rappresentano sistemi altamente dinamici e complessi che subiscono cambiamenti imposti da diversi fattori ambientali e disturbi indotti dall’uomo. Tra gli ecosistemi costieri, le praterie di fanerogame rappresentano un habitat chiave e, secondo la Direttiva Quadro Europea sulle Acque, la Posidonia oceanica mediterranea è considerata un indicatore biologico grazie alla sua suscettibilità alle pressioni e ai cambiamenti. In questo lavoro, quattro praterie di P. oceanica nell’Area Marina Protetta di Portofino (Mediterraneo nord-occidentale) sono state studiate per valutare i potenziali effetti di diverse perturbazioni (come, l’ancoraggio e l’evento di forti mareggiate) su di esse attraverso lo studio del loro stato di conservazione (misurato con l’Indice di Conservazione, IC) e il loro capitale naturale (CN). I risultati ottenuti per IC e CN non sono sempre coerenti: le praterie con un alto stato di conservazione hanno spesso mostrato bassi valori di CN. Un legame tra la capacità degli ecosistemi di immagazzinare CN e sviluppare un funzionamento complesso per la conservazione delle praterie è evidente solo quando gli ecosistemi sono sottoposti a forti disturbi come la mareggiata che ha colpito la costa ligure nell’ottobre 2018. I due indici dovrebbero quindi essere integrati nelle attività di monitoraggio perché tengono conto di aspetti diversi e complementari dello stato delle praterie.